La Convenzione dei Diritti nel Mediterraneo aderisce al digiuno solidale per Gaza

Il 22 novembre 2025, una giornata di digiuno nazionale accompagnerà l’avvio della Giornata mondiale di solidarietà con la Palestina, indetta dall’ONU il 29 novembre.
La Convenzione dei Diritti nel Mediterraneo aderisce all’iniziativa per mantenere alta l’attenzione su Gaza e la Palestina. Nonostante la tregua, peraltro già violata, la situazione in cui versa la popolazione palestinese continua a essere tragica.
Le organizzazioni e i comitati territoriali promotori dell’iniziativa sono il Centro Studi “Sereno Regis” (Torino); il Gruppo “Digiuno per la Pace” (Venezia-Mestre); “Mean (Movimento europeo Azione nonviolenta)” e “Anbamed”, aps per la Multiculturalità.
Dalle 17.00 alle 20.00 del 22 novembre, si svolgerà un incontro online di tutti i comitati territoriali che parteciperanno al digiuno, in collegamento con esponenti della società civile di Gaza; Gerusalemme e Cisgiordania (traduzione in differita). L’incontro sarà trasmesso in diretta su account social ed a breve saranno comunicati i link per seguire l’evento.
La Giornata internazionale della solidarietà con il popolo palestinese (Risoluzione 32/40 B) ha storia lunga e a ricordarla è l’Ufficio Comunicazione della Convenzione dei diritti del Mediterraneo, nel comunicato stampa divulgativo del digiuno.
«Nel 1977» – si legge nel comunicato – «la data è stata scelta per il suo significato per il popolo palestinese: il 29 novembre del 1947 fu approvata dall’Assemblea Generale la Risoluzione 181 che prevedeva il Piano di partizione della Palestina elaborato dal Comitato Speciale dell’ONU sulla Palestina (UNSCOP).
Tale Risoluzione definiva l’istituzione di uno Stato ebraico e di uno Stato arabo in Palestina, con Gerusalemme come corpus separatum sotto un regime internazionale speciale. Dei due Stati previsti, solamente quello di Israele è stato creato. Il popolo palestinese, che ora conta più di otto milioni di persone, vive principalmente nel territorio palestinese (occupato da Israele dal 1967), inclusa Gerusalemme Est, in Israele, nei vicini Stati arabi e nei campi profughi della regione.
Il 29 novembre di quest’anno segna 50 anni dall’inizio della guerra arabo-israeliana del 1967, che ha provocato l’occupazione israeliana della Cisgiordania, di Gerusalemme Est, di Gaza e del Golan siriano e lo sfollamento di centinaia di migliaia di palestinesi e siriani.
Con questa giornata si vuole ricordare alla comunità internazionale che la questione della Palestina è ancora irrisolta e che il popolo palestinese deve poter godere di quei diritti inalienabili che l’Assemblea Generale ha definito: il diritto all’autodeterminazione senza interferenze esterne; il diritto all’indipendenza e alla sovranità nazionale e il diritto a fare ritorno alle case e proprietà che i palestinesi hanno dovuto abbandonare. In occasione della giornata, istituzioni governative ed organizzazioni della società esprimono la loro solidarietà verso il popolo palestinese attraverso messaggi, incontri ed eventi di sensibilizzazione.
Ogni anno il Comitato per l’esercizio dei diritti inalienabili del popolo palestinese organizza un incontro speciale presso la sede delle Nazioni Unite di New York. Tra i relatori, il Segretario Generale dell’ONU; il Presidente dell’Assemblea Generale; rappresentanti di vari organismi; delle organizzazioni intergovernative e della Palestina. Durante l’incontro vengono letti i messaggi del Presidente del Comitato Esecutivo dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina e del Presidente dell’Autorità Palestinese. Le organizzazioni della società civile sono invitate a partecipare e un portavoce della comunità internazionale delle organizzazioni della società civile interviene durante l’incontro. Quest’anno il messaggio della giornata di solidarietà sarà “Il popolo palestinese: radici eterne e orizzonti infiniti”. Tra gli eventi previsti per la giornata: una mostra sui palestinesi che hanno contribuito a far progredire l’umanità in vari settori, affrontando sfide straordinarie».