Carcere Malaspina: per Sinistra Italiana la sommossa è il sintomo, non il problema.

Sulla recente rivolta che ha interessato il carcere Malaspina di Caltanissetta, la posizione di Sinistra Italiana è chiara: «la sommossa è il sintomo, non il problema». Questo il titolo del comunicato stampa firmato dal segretario del circolo nisseno intitolato a Enrichetta Casanova Infuso, Andrea Salvatore Alcamisi, attraverso il quale la formazione politica ha reso nota la sua posizione.
La sommossa – si legge nella nota pervenuta in redazione – «ha messo a dura prova la sicurezza e l’incolumità del personale di polizia penitenziaria. A loro va la nostra solidarietà, come a tutte le persone che vivono e lavorano in quell’Istituto. Ma ridurre quanto accaduto a una mera questione di carenze infrastrutturali o di ordine pubblico, come fa il recente comunicato a firma delle sigle sindacali del settore, significa guardare solo a una parte della realtà».
Sinistra Italiana lo ribadisce con forza: «il problema del carcere Malaspina – e del sistema penitenziario italiano nel suo complesso […] è il frutto di una logica punitiva, repressiva, disumanizzante che nega ogni concreta possibilità di rieducazione. Un sistema che, a parole, dovrebbe promuovere il reinserimento e il senso civico, ma che nei fatti discrimina, mortifica e aggredisce.
In questo scenario, tutti sono vittime: gli agenti penitenziari lasciati soli in una quotidianità insostenibile; i detenuti, spesso dimenticati, ammassati in celle sovraffollate e privati dei più basilari diritti umani; gli operatori sociali e sanitari, costretti a muoversi in una realtà che ostacola ogni intervento riabilitativo».
In passato, il circolo nisseno di SI ha acceso i riflettori su questo tema, coinvolgendo anche la Senatrice Ilaria Cucchi, con un’ispezione a sorpresa presso la Casa Circondariale di Caltanissetta. Oggi SI continua a chiedere un intervento sociale serio, per una società più equa, che metta al centro le persone e i loro diritti.