Presentata all’ONU la Dichiarazione dei Giovani per la Pace nel Mediterraneo

New York, quartier generale delle Nazioni Unite, Conference Room 9 UNHQ: alle 13.15 di ieri è stata presentata la “Dichiarazione dei giovani per la pace nel Mediterraneo”, firmata a Sassari l’8 novembre 2024 dai rappresentanti di ragazzi e ragazze di undici paesi.
La presentazione è avvenuta nell’ambito di un evento collaterale all’80ª Assemblea Generale delle Nazioni Unite, promosso dalla Delegazione Permanente di Malta e dalla Convenzione per i Diritti nel Mediterraneo, con il sostegno della missione italiana e della ONG “Un Ponte Per”. Hanno sostenuto la presentazione della Dichiarazione anche la Fondazione Sardegna, l’assessorato alla Famiglia e alle Politiche sociali della Regione Sicilia e l’associazione “Ponti non muri”.
Le studentesse di Sassari e Ankara, Cristina Chessa Colombino e Merve Şahin hanno illustrato il percorso che ha condotto oltre 250 giovani tra i 16 e i 28 anni, provenienti da undici paesi mediterranei, a redigere collettivamente la “Dichiarazione. Un processo partecipato durato più di sei mesi, che ha fuso differenti provenienze culturali e diverse esperienze.
«Stiamo cercando di cambiare il modo in cui gli adulti vedono e pensano il mondo, poiché troppo spesso scelgono le armi come prima soluzione» ha dichiarato Cristina Chessa Colombino durante i lavori. Merve Şahin ha invece lanciato un appello urgente per un «cessate il fuoco immediato e incondizionato» e invitato gli Stati mediterranei a «lavorare sulle cause profonde e storiche delle crisi, rafforzando i meccanismi di cooperazione regionale». Entrambe hanno inoltre denunciato la diffusione delle culture nazionalistiche e la strumentalizzazione delle identità etniche e religiose, come si evince dal comunicato stampa utile a divulgare l’iniziativa.
Tra le delegazioni presenti, quelle di Malta, Giordania, Finlandia e Italia hanno riaffermato il proprio sostegno all’implementazione della Risoluzione ONU “Giovani, Pace e Sicurezza” per garantire un maggiore coinvolgimento dei giovani nei processi decisionali.
L’assistente del segretario generale per gli Affari giovanili delle Nazioni Unite, Felipe Paullier ha tuttavia evidenziato le difficoltà che incontra il processo di implementazione della risoluzione 2250 “Giovani Pace Sicurezza” e l’effettiva mancanza di giovani nel partecipare attivamente ai processi di pace, confermando un impegno in tal senso.
Fabio Alberti, rappresentante di un “Un Ponte Per” e portavoce della Convenzione per i Diritti nel Mediterraneo ha invece concluso chiedendo che la Dichiarazione venga diffusa tra tutti gli Stati membri delle Nazioni Unite. Alberti ha inoltre proposto l’organizzazione di una conferenza giovanile di pace che coinvolga tutti i paesi mediterranei.