Protesta ad effetto di commercianti e artigiani di Caltanissetta
Sono venuti da tutta la provincia gli esercenti e gli artigiani che chiedono un sostegno al governo italiano per potere andare avanti e ripartire. Baristi, ristoratori, parrucchiere, estetiste, artigiani, ambulanti e titolari di piccoli negozi che da anni vendono la loro merce, rendendo piacevole lo shopping, tutti in viale Regina Margherita per parlare con il prefetto, Cosima Di Stani. Tra loro anche i rappresentanti di diverse associazioni di categoria, tra tutte CNA, FIPE, Confesercenti e Confcommercio. Una protesta ad effetto, quella di stamane, con tanto di necrologi e bara per indicare la morte delle attività economiche, a Caltanissetta come nel resto d’Italia.
Alfonso Grillo (FIPE) ha un megafono in mano e chiede che vengano rispettate le distanze, ricordando che lo scopo della protesta non è fare assembramento ma rappresentare visibilmente a istituzioni e passanti le difficilissime condizioni in cui versano le imprese cittadine.
I manifestanti obbediscono, mostrano disciplina nel mantenere il distanziamento sociale e indossano quasi tutti guanti e mascherine. A parlare per loro sono i necrologi che portano in mano e che annunciano la morte di pub, bar, ristoranti, parrucchierie. «Chiediamo di anticipare la riapertura, un fondo perduto per ripartire e il rimborso degli affitti» dice Pasquale Gallina di CNA. «Chiediamo lo sblocco della cassa integrazione, un sostegno economico a fondo perduto, sgravi sugli affitti e interventi sulle utenze» dice anche Cinzia Milazzo, titolare di “Curtiglio”, bar panineria al Collegio.
Affitti, bollette, debiti con i fornitori, paga ai dipendenti: come faranno commercianti e artigiani a rispettare le scadenze dopo il fermo delle loro attività è uno dei problemi più urgenti, dopo l’emergenza sanitaria e l’aiuto a chi versa in stato di disagio.
Intanto, stamane, l’incontro col prefetto è un passo avanti per cercare soluzioni utili ad affrontare questo scenario tanto drammatico.