27 Luglio 2024
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Emergenza coronavirus e salute mentale. Una riflessione di Salvatore Pecoraro, dell’associazione Ligabue

Un pannello dell’associazione Ligabue onlus

Come vivono l’emergenza sanitaria le persone con disturbi psichici e le loro famiglie? Lo abbiamo chiesto a  Salvatore Pecoraro, dell’associazione “Ligabue onlus”. Pecoraro ci racconta le iniziative che l’associazione “Ligabue onlus” (che riunisce i familiari delle persone con disagio psichico) avrebbe messo in campo se non ci fosse il coronavirus. Ricordiamo a tutti i lettori che è assolutamente indispensabile rispettare le misure stabilite dal governo per fermare il contagio da Covid-19.

«L’emergenza sanitaria nazionale di questi giorni sta pesando gravemente sulle persone con disturbi mentali e sui loro familiari. Si pensi ai centri diurni, cioè ai luoghi che giornalmente sono frequentati dai disabili psichici, che devono rimanere chiusi, con l’immediata conseguenza che, costretti a rimanere a casa, creano ulteriori problemi ai familiari, i quali non hanno più il supporto dei servizi territoriali del Dipartimento Salute Mentale.

A Caltanissetta, in particolare, l’attuale situazione socio sanitaria sta creando una forzata chiusura dell’attività dell’Associazione Ligabue che, dopo anni di stallo, era tornata a fare buone cose per la salute mentale nissena, prima fra tutte la organizzazione del Corso di Ortoterapia e Giardinaggio che avrebbe dovuto essere inaugurato lo scorso 7 marzo.

Finalmente, dopo alcuni anni da quando ne abbiamo programmato l’idea, il corso avrebbe avuto inizio. Abbiamo organizzato questo corso per due motivi principali.

Il primo è che vorremmo attuare un efficace percorso di guarigione o comunque di benessere per i nostri soci, utenti del Dipartimento Salute Mentale di Caltanissetta. La seconda è che innegabilmente tutti i giardini risvegliano ed attraggono i nostri sensi. Tutti siamo attratti dal mistero, dalla tranquillità, dalla bellezza, dal senso di serenità che questi luoghi verdi ci comunicano e che ci fanno ben sperare in un domani migliore.

Avvicinarsi all’ortocultura o al giardinaggio, non rappresenta soltanto un esercizio fisico passivo, ciò perchè ci si immerge in una varietà di colori e respiriamo la moltitudine dei profumi, ascoltiamo la brezza, gli uccelli, lo scorrere dell’acqua e persino gli insetti. È un fatto: la mente non resta mai passiva nel giardino!

Passeggiare in un giardino può dare sollievo ad un’anima tormentata, serve a scrollarsi di dosso lo stress accumulato durante la giornata, per stimolare il corpo e la mente. Ne sapevano qualcosa gli antichi egizi che, quando qualche membro della corte manifestava segni di depressione, lo accompagnavano in lente passeggiate nei giardini reali. Nella Spagna medievale, invece, i pazienti poveri degli ospedali lavoravano nei giardini per pagarsi le cure. Questi pazienti avevano un indice di guarigione più elevato rispetto a chi non metteva piede in un giardino.

Inoltre ognuno di noi può godere dei benefici terapeutici del giardinaggio. Infatti, chi fra noi è così sano e mentalmente stabile da non avere bisogno di un po di serenità? Non solo possiamo trarre beneficio da questo tipo di terapia, ma possiamo essere i terapeuti di noi stessi.

Posto che l’umanità è una parte della natura e non qualcosa di separato e che la natura non è nemica, abbiamo capito che ci sono immense gioie e ricompense quando accettiamo il nostro posto sotto il sole e ne condividiamo la meraviglia.  Il giardinaggio è un’arte, un modo per esprimere creatività, un’esperienza condivisa con Dio e un viaggio infinito per una scoperta di stupore.

In tal senso, il giardino è un luogo che dà gioia e benessere, è un luogo che stimola amorevolezza e cura. Il prendersi cura della natura ha un ritorno sempre positivo, non ci sono ostacoli da superare o nemici da abbattere, ma diventa un luogo di serenità, di scoperta, una fonte di terapia per il corpo, la mente e l’anima. Il giardino diventa così una palestra, una libreria, un santuario. Noi possiamo e dobbiamo preparare un luogo emozionante da vivere.

Ma è il risultato pratico, che questo Corso potrebbe conseguire, l’aspetto più importante e significativo dell’iniziativa della Ligabue.

Infatti, avere tre insegnanti dell’Istituto Tecnico Agrario Statale di Caltanissetta che faranno le lezioni teoriche, il supporto di due vivaisti e di associazioni che già si occupano di giardinaggio per le lezioni pratiche, e la supervisione di un agronomo di esperienza che sarà il tutor del corso, permetterà ai disabili psichici (e a quanti effettueranno il corso) di avere un valido attestato di giardiniere, con la possibilità di formare una cooperativa di tipo B. Tali cooperative di lavoro non hanno bisogno, per legge, di partecipare a gare d’appalto per ricevere lavori di cura del verde pubblico, ma possono avere incarichi diretti (licitazioni private) dalle Amministrazioni territoriali per occuparsi del verde pubblico.

Sarà realizzata in pratica quella inclusione sociale delle persone affette da malattie mentali, di cui tutti, da più parti, si riempiono la bocca ma che difficilmente è stata realizzata.

Auguriamoci, pertanto, che questa emergenza sanitaria finisca al più presto, per consentire alle persone con disturbi psichici di tornare alle loro consuete abitudini e per poter partecipare al Corso di Ortoterapia e Giardinaggio della Ligabue».

 

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